Pensiero di Mario. Mi arriva e così lo pubblico. Nulla aggiungendo, se non una condivisione senza parole.
“Chi sono non lo so. So quello che vorrei essere. So di volermi sottrarre alla dicotomia, molto in uso, vincente/perdente. Non ho mai avuto l’aspirazione ad appartenere in servizio permanente alla categoria dei vincenti e non mi riconosco in quella dei perdenti. Ho visto vincenti che nascondono un desolante vuoto e perdenti che svelano un sorprendente pieno. So quanto possono far male alcune vittorie e quanto bene può venire da alcune sconfitte. Così ho coniato la categoria dell’essente, colui che è. L’essente è colui che, tra le tante caratteristiche che lo distinguono, ha la volontà di non accontentarsi di esistere e la capacità di sottrarsi alle battaglie stupide”