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    ninos, cani e zingarelli…

    4620_4a0bf3d0587dcAppena finito di leggere Céline… il “Viaggio al termine della notte”. Che mi chiedo come ho fatto fino ad oggi a vivere senza. Già. Céline e Kafka, e il Novecento è tutto lì, spiaccicato davanti agli occhi e all’anima…
    “La grande sconfitta, in tutto, è dimenticare, e soprattutto quel che ti ha fatto crepare, e crepare senza capire mai fino a qual punto gli uomini sono carogne”. Céline, appunto, parlando della guerra e dell’animo buio dell’uomo che allunga la sua ombra nei millenni, passati e presenti…
    Rileggendo questo brano, mentre incappo nella notizia della mattanza dei “ninos de rua” di Rio de Janeiro, che la prima cosa che ti viene in mente, perché troppo tremenda da reggere, è “sarà una bufala”. Ma non lo è.
    La denuncia è dell’Onu: “Abbiamo ricevuto informazioni concrete sul fatto che ora si tratta di un modo di ‘migliorare l’aspetto’ del proprio territorio”. Già era accaduto (…) con i Mondiali dello scorso anno, e ora si sta ripetendo… un restyling di Rio per le Olimpiadi 2016. Leggo sul sito di “Avvenire”. Si parla di almeno 371 ragazzini di strada tra i 4 e i 15 anni, e sono solo i dati confermati… Tutti, denunciano le Nazioni Unite e la Conferenza episcopale brasiliana, sarebbero stati uccisi dalla polizia. Esecuzioni sommarie per lo più liquidate come «resistenza all’arresto». Ma se ne sospettano molti, molti di più. I dati, li potete trovare nella denuncia dell’ONU. Noi, da lontano, magari ci indigniamo, ma sembra che la soglia di tolleranza dei brasiliani sia piuttosto alta. I ragazzini più poveri sono considerati “alleati reali o potenziali delle gang criminali”. Comunque non sono un bello spettacolo da vedere, e le strade che accoglieranno i mondiali dovranno ben apparire pulite…
    Scusate l’accostamento, ma mi vengono in mente altre stragi dettate dal bisogno di pulizia. In Ucraina e in Polonia alla vigilia degli europei del 2012, ricordate? La strage di animali, cani, gatti… per dare un’immagine “pulita” delle città. Randagi spesso inoffensivi, ma pur sempre “antiestetici”. E vi risparmio la crudeltà di quegli ammazzamenti che alcune cronache pure hanno narrato. Quale miglior commento delle parole di Plutarco: “Dite che sono selvatici i serpenti, le pantere e i leoni, mentre voi stessi uccidete altre vite, senza cedere affatto a tali animali quanto a crudeltà”. Delle stragi di quei poveri animali un po’ se ne era parlato, ma poi, la festa dei giochi tutto ha sommerso…
    Scusate l’accostamento, ma ne sono sempre più convinta, che il nodo sia questo, e lo citerò fino alla noia, Kundera. E’ un po’ il mio mantra: “Il vero esame morale dell’umanità, l’esame fondamentale (posto così in profondità da sfuggire al nostro sguardo) è il suo rapporto con coloro che sono alla sua mercé: gli animali. E qui sta il fondamentale fallimento dell’uomo, tanto fondamentale che da esso derivano tutti gli altri”.
    Un accostamento, quello fra bambini e animali che mi era capitato, involontario la prima volta, con immagini che avevo condiviso su FB. Le prime: un mucchietto di quattordici cuccioli di cane, recuperati dalla spazzatura nella quale erano stati buttati. Le seconde: i bambini straziati di vari attacchi… Gaza, Siria… Immagini capitate così, una accanto all’altra in ininterrotta sequenza. Me ne ero un po’ imbarazzata all’inizio, ma pure in fondo in fondo nell’anima sentivo non fosse giusto in qualche modo ‘rimediare’, come pure in un primo momento avevo pensato di fare.
    L’accostamento torna nella ragione delle cose. Bambini ammazzati ‘come cani’. Cani uccisi come non fossero, anche loro, esseri viventi che percepiscono dolore e paura. Tutti, bambini e cani, come panni rotti e sporchi da gettare nella spazzatura, per ripulire strade.
    Cercando di capire, quel bisogno terribile di ‘pulizia’, che ci regali apparenze rispettabili. Ho sempre un po’ di tremore davanti a persone che intorno a sé tutto vogliono sempre ‘sterilizzato’. Si affaccia il pensiero di quei sepolcri imbiancati, di evangelica memoria: Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che siete simili a sepolcri imbiancati, belli di fuori, ma pieni dentro di ossa di morti e di ogni sporcizia… Cercando di capire “fino a qual punto gli uomini sono carogne”, e questo nostro bisogno di rivestirci di apparente rispettabilità, che forse proprio la paura di scoprirci “fino a qual punto carogne” nasconde.
    Non bisogna andare tanto lontano. Ancora non li prendiamo a fucilate, ma il concetto è sempre lo stesso. Pensando ai campi nomadi. Perché, la denuncia è dell’Associazione 21 luglio, “dal 13 marzo 2015, giorno in cui Papa Francesco ha annunciato il Giubileo Straordinario della Misericordia, gli sgomberi forzati ai danni delle comunità rom a Roma sono più che triplicati”. E anche qui, metodi che violano il diritto internazionale e i diritti umani delle famiglie. Quasi una beffa, per un Giubileo della Misericordia… Ma è un vecchio vizio, anche questo. Sgombri forzati, e in tutta fretta, ci furono anche per Giubileo del 2000. Qualcuno parlò di “Giubileo nero degli zingari”. Ma a chi importa degli uomini e delle donne zingare, dei loro sporchi bambini, e dei loro cani pulciosi?
    Rileggendo Céline. “… non bisognerà dimenticare. Bisognerà raccontare tutto senza cambiare una parola, di quel che si è visto di più schifoso degli uomini (… ). Come lavoro ce n’è per una vita intera”.

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