Sbirciando sulla pagina di Facebook di Luciana Corinna Luberti.. che così annunciava l’incontro per la presentazione del suo “D’amore, d’eroina, di galera”, il 25, a Padova:
“c’è gente che viene da Roma o più in là, per vedere la presentazione del mio libro…questa cosa mi dà da pensare( orribile sequenza di parole).. Questo libro è diventato un amico reale, ha fatto tanto per me. E’ la testimonianza che non ho vissuto invano certi percorsi. Questo amico mi ha fatto viaggiare fra gente diversa e sognare cose perfette, realizzabili. Potrebbe essere l’inizio di un altro nuovo percorso. Perchè no? Ne ho cambiate tante di pelli…agli amici! “
E c’è tutta lei in queste parole, la Luciana autrice del libro che siamo andati a presentare ieri nella sua città, a Padova. In un’aula del dipartimento di Sociologia dell’Università, affollata, affollatissima di studenti. E i nostri complimenti vanno intanto al professore Gian Piero Turchi, che sappiamo da quegli studenti è amatissimo e seguitissimo… il risultato del suo lavoro immaginiamo è anche quella platea di studenti tanto attenti, che vederli riempie il cuore di gioia. (…) Che tutti Luciana ha davvero conquistato e stupito. Parlando di sé, delle pagine del suo straordinario libro, al quale ha consegnato un pezzo della sua vita.
E il parlare di Luciana davanti a tutti quei ragazzi, con la sua voce roca che, all’inizio quasi nascosta è poi uscita fuori piena e robusta, è stato pari alla forza della sua scrittura.
Dopo qualche momento di esitazione, alla fine degli interventi “in programma”, si sono snocciolate le domande degli studenti… acuti, profondi, curiosi di quella donna dai capelli bianchi e taglio con sfumatura asimmetrica ( ma chi che abbia più di venticinque anni ne avrebbe il coraggio?) .
Luciana ancora una volta non ha avuto paura di svelarsi, nel racconto del passato peggiore di giovane eroinomane, nelle accuse alla società che fa terra bruciata intorno, nella bellezza della fiducia che in fondo ( e neanche troppo in fondo), ancora la guida, pur nelle difficoltà di una vita non facile ( l’eroina non è cosa che si butti facilmente alle spalle)… Anche nel rivendicarla quella sua vita, alla quale tante volte è rinata.
Insomma, Luciana Luberti, come una volta ci ha scritto, “è ancora viva”. E il fatto che abbiamo contribuito a testimoniarlo accogliendo il suo libro, ci riempie di orgoglio ( in quanto complice di Baraghini gli rubo un’espressione…).
In attesa delle sue altre prossime vite, e delle pagine di verità che ancora, siamo certi, ci saprà regalare.