Non c’entra nulla, forse, con il primo Maggio… Ma è che alla pagina del primo maggio dell’agenda che mi è stata regalata quest’anno da Mario Trudu, Scarceranda ( pensate un pò), leggo una poesia… gli ultimi versi: “… Resto un frutto avvelenato senza misura / le oscene consuetudini / stanno diventando normalità. // Il tempo che mi hanno dato / quello che si sono presi / mi lascia senza scampo. // Tutto questo non è poesia / non è neanche un lamento (ormai) / è solo memoria /memoria, di una vita senza uscita”. L’autore, Emidio Paolucci. Il titolo: Tutto questo non è poesia. Potrebbe essere un canto, da far riecheggiare in piazza San Giovanni, insieme a tutto il resto… Sfogliando l’agenda, noto solo oggi che il disegno alla prima pagina, il profilo di una fortezza che si staglia sul nulla mentre qualcuno saluta di qua dal filo spinato, ha questa firma: Nessuno, 2007. Buon primo maggio a tutti. Con l’augurio di questo volo…